Piramide Vincent 4215 m
Balmenhorn 4167
Ludwigshohe 4341 m
Corno Nero 4321 m
un concatenameto do 4 cime oltre 4000 metri fattibile in giornata per 11 km di sviluppo di grande soddisfazione.
Piramide Vincent 4215 m
Balmenhorn 4167
Ludwigshohe 4341 m
Corno Nero 4321 m
un concatenameto do 4 cime oltre 4000 metri fattibile in giornata per 11 km di sviluppo di grande soddisfazione.
I 4000 delle Alpi, un ambiente grandioso, austero, a volte estremo ma che sa dimostrarsi paradisiaco, alcuni di loro sono alla portata di molti appassionati. Lasciati tentare e scegli tra:
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Il Bastione è uno dei 3000 della dorsale dei giganti Argentera-Brocan, fatto dal rifugio Genova offre un versante selvaggio ed affascinate. Offre dei bei passaggi di arrampicata fino al III benché radi, ed una lunga cresta facile su roccia buona.
Raggiungibile più facilmente dal versante ovest facendo tappa al rifugio Remondino, necessita di un approccio alpinistico per godere in sicurezza la sua salita.
La prima salita fu di Maubert nel 1897, ma la prima invernale non sfuggi al conte De Cessole nel 1902.
Interessante canale rettilineo, caratterizzato da un blocco di roccia incastrato poco prima dell’uscita che in caso di buon innevamento provoca un’interessante impennata all’andamento regolare della linea, in caso di mancanza di neve il passaggio esterno su roccia può essere delicato ma è possibile superarlo dall’interno attraverso una provvidenziale galleria (attenzione ai blocchi in bilico).
Rapidamente accessibile dal rifugio Remondino, ottima base di partenza, può essere una valida alternativa al percorso normale per il lago di Nasta e per gli itinerari che partono nei pressi di esso.
Interessante concatenarlo con il canale del Bastione o altri rocciosi della Nasta.
Discesa facile dal sentiero che scende dal lago.
Il monte dell’Aver presenta a NO una parete piuttosto articolata ampia, alta circa 300 metri, cha nasce da una bella conca sospesa, proprio dietro la struttura di arrampicata di Comba Riva Blanca.
L’attacco si raggiunge facilmente imboccando il sentiero per il colle Aver, per lasciarlo a circa 2250 metri in vista della parete, ben visibile in direzione NO.
Si possono percorrere varie linee in base alle condizioni del pendio, un buon innevamento e rigelo giova anche per l’ancoraggio delle numerose pietre non proprio ben ancorate verso la parte alta degli itinerari.
I canali di neve, spesso linee estetiche perfette, a volte nascoste ad occhi non esperti, sono quasi sempre linee ideali di salita verso una cima.
Occorre però valutarne le condizioni ed il momento propizio, presupposti importanti, oltre alla padronanza della progressione su pendii ripidi con i ramponi e la piccozza, per affrontarli in sicurezza.
Alcune proposte:
Una via carina di ampio respiro e una variante iniziale di due tiri di cui il primo piuttosto impegnativo ma ben chiodato, da fare magari al ritorno dalla prima dopo essersi ben scaldati.
Discesa in 3 doppie ottimamente attrezzate poi a piedi o ancora una doppia.
Raggiunto il rifugio Qintino Sella al Ghiacciao di Felik 3585m, la scelta degli itinerari è molta ma sicuramente merita una visita il Castore con la sua estetica cresta SE F+, 650 m di dislivello.
Ritornati al Felikjoch la tentazione di salire il Lyskamm Occidentale è troppo forte per rinunciare. 900m dal rifugio, PD, un itinerario molto vario ed estetico, tecnicamente non banale, può essere la partenza per la traversata dei Lyskamm.
Salita la prima volta da G. Bobba con due ufficiali alpini il 17 settembre 1895, la cresta SE è stata la via seguita per la prima salita alla cima mentre l’attuale normale ne costituì la discesa.
Questa salita offre dei bei passaggi su roccia corretta che vanno un po’ ricercati evitando così i tratti meno interessanti.
PD passi di III, utile corda da 40m, serie di nuts e qualche friends.
La cresta SE rappresenta dal punto di vista geologico un vero libro aperto!