Grave (Pic de la) 3669 m via Normale dal Col des Ruillans per il versante Nord

Il Pic de la Grave è montagna dall’aspetto imponente, specialmente se osservata dal suo versante Nord dove si svolge la via normale di salita alla cima.

Questa montagna ha avuto dei primi salitori di rilievo, come il celebre reverendo W.A.B. Coolidge accompagnato dalle guide Christian Almer e R. Kaufmann, che salirono proprio dal versante Nord nel 1880, diventato in seguito la attuale via normale di salita.

Tecnicamente non difficile se in buone condizioni, è un’ottima palestra per imparare a destreggiarsi nell’ambiente di alta montagna su ghiaccio e terreno misto.

PD, 458 m di dislivello, 2,00-2,30 h.

Castore 4223 e Lyskamm Occidentale 4479 – Gruppo del Rosa

Raggiunto il rifugio Qintino Sella al Ghiacciao di Felik 3585m, la scelta degli itinerari è molta ma sicuramente merita una visita il Castore con la sua estetica cresta SE F+, 650 m di dislivello.

Ritornati al Felikjoch la tentazione di salire il Lyskamm Occidentale è troppo forte per rinunciare. 900m dal rifugio, PD, un itinerario molto vario ed estetico, tecnicamente non banale, può essere la partenza per la traversata dei Lyskamm.

Rocca la Meja 2831 m cresta SE

Salita la prima volta da G. Bobba con due ufficiali alpini il  17 settembre 1895, la cresta SE è stata la via seguita per la prima salita alla cima mentre l’attuale normale ne costituì la discesa.

Questa salita offre dei bei passaggi su roccia corretta che vanno un po’ ricercati evitando così i tratti meno interessanti.

PD passi di III, utile corda da 40m, serie di nuts e qualche friends.

La cresta SE rappresenta dal punto di vista geologico un vero libro aperto!

Rocca Castello 2452 – Valle Maira via Sigismondi

Storico itinerario della prima ascensione della Rocca Castello datata 3 settembre 1908, attuale ed interessante ancora oggi, offre una bella scalata con bei passaggi non oltre il III grado, unito alla non semplice discesa ne fa un ottimo itinerario adatto all’iniziazione all’alpinismo classico.

Ferrata di Camoglieres con Gianluca 02 settembre 2018

La ferrata di Camoglieres, come le altre sulle nostre montagne, è sempre un viaggio……..

da cui si ritorna con qualcosa in più!!

 

 

https://www.montagnadiidee.it/2017/07/ferrata-di-camoglieres-31-luglio-2017/

Gruppo del Rosa, il Polluce 4.092m

Raggiungibile da Cervinia Plateau Rosà attraversi il colle del Breithorn, dopo una traversata di oltre 6 km benchè rapida con gli sci, la via normale offre una scalata divertente a varia in un quadro di alta montagna.

L’itinerario è attrezzato con catene, si può ugualmente raggiungere la vetta dalla paretina ovest se in condizioni.

La discesa dalla cima a Cervinia offre uno sviluppo di oltre 15 Km per circa 1000 m di dislivello positivo e 2400 metri di dislivello negativo, una discesa fantastica.

Da non trascurare il lungo e fatipolluce tracciatocoso rientro al colle del Breithorn anche sono solo 250 m di dislivello positivo.

Valle Stura Antecima del Lausfer vie “I DOLORI DEL GIOVANE MEKKY”, “l’ULTIMA TROVATA” e “L’ORTO SEGRETO”

Tre simpatiche brevi vie di 3 tiri ciascuna non troppo difficili ma comunque esigenti un po’ di esperienza, ottime come abbinamento allo sperone di Rena Grossa posta appena sopra.

In entrambe le vie ci sono in posto i principali punti di protezione tramite fix da 10 con placchette inox, ciò non esclude il fatto che avere qualche Camalot e/o qualche nuts può essere ben utile.

La discesa è molto facile ed evidente a piedi a sinistra, portatevi le scarpe!

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L’ULTIMA TROVATA

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I DOLORI DEL GIOVANE MEKKY

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L’ORTO SEGRETO

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ATTACCO DI ORTO SEGRETO

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ATTACCO DI ULTIMA TROVATA E I DOLORI DEL GIOVANE MEKKY

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VISTA D’INSIEME

Rocca la Meja 2831 m cresta sud est

Rocca la Meja (2831 m) è una bellissima cima rocciosa che sorge sullo spartiacque Stura – Màira, dominando i vastissimi pascoli della Bandìa e della Margherìna. Nel settore è la cima più elevata, oltre che più rappresentativa, e questo, unito alla relativa facilità e comodità di accesso, fa si che sia molto frequentata. Tradizionalmente la roccia della Meja è sempre stata considerata mediocre, fatto questo facilmente riscontrabile nelle immense colate di sfasciumi che la fasciano alla base: questo ha fatto si che l’alpinismo classico ha sempre evitato le repulsive e verticali pareti calcaree, preferendo pochi itinerari lungo creste, cenge e canali evidenti. Negli ultimi anni, però, è in atto una massiccia “riscoperta” di questo settore roccioso, specie delle vaste placconate meridionali, quelle che sorreggono la cengia della via normale: su questa lavagna rocciosa sono nate numerose vie sportive attrezzate a spit, di difficoltà non certo banali (poco o niente sotto il 6a) ma che, a detta degli ormai numerosi ripetitori, si svolgono su bellissima roccia lavorata e piuttosto solida. Sfatata quindi l’aura di diffusa friabilità di cui era ammantata la rocca, la salita per la via normale resta un itinerario breve e tutto sommato poco impegnativo, ma di soddisfazione per l’ambiente severo ma al contempo aperto e solare. La prima ascensione della rocca, per la più impegnativa cresta sud-est, risale al 17/09/1895 ad opera di Giovanni Bobba con due ufficiali degli Alpini. La stessa cordata, in discesa, scoprì la cengia obliqua dell’attuale via normale.

La cresta sud est è un percorso vario che si può interpretare in vari modi con la possibilità di personalizzare a piacere la salita, la roccia richiede attenzione ma a tratti è piuttosto bella. Una classica da non mancare veramente dovertente e didattica e mai troppo banale!