Giro escursionistico dei Ciciu del Villar

Breve anello adatto alle stagioni fredde o intermedie, ricco però di aspetti geologici molto interessanti.

Quota partenza 653 m, quota massima 915 m, facile, durata 2 ore circa con visita dei principali Ciciu.

I “ciciu” si sono formati presumibilmente al termine dell’ultima era glaciale, in seguito allo scioglimento dei ghiacciai che portò il torrente Faussimagna (affluente di sinistra del torrente Maira) ad esondare, erodendo le pendici del monte San Bernardo e trasportando a valle un’enorme massa di detriti. Questo portò alla formazione di un conoide alluvionale costituito da un terreno rossiccio, ricco di sostanze ferrose, che costituisce i gambi degli attuali funghi di erosione. In seguito, presumibilmente per effetto di frane e terremoti, rotolarono a valle diversi massi staccatisi dal monte San Bernardo: pietre di colore più scuro, che ricoprirono il terreno alluvionale. A poco a poco il Faussimagna ricoprì anche le pietre scure, fino a quando, per effetto dei violenti movimenti tettonici avvenuti durante il Pleistocene superiore, il terreno subì un improvviso innalzamento, e il fiume si ritrovò a scorrere più in basso. Iniziò quindi ad erodere il terreno, riportando alla luce i sassi che aveva ricoperto, arrotondandoli e levigandoli a poco a poco. Allo stesso modo il terreno subì l’azione erosiva degli agenti atmosferici: ma mentre il terreno poco coerente del versante della montagna venne portato via facilmente, i sassi fornirono una sorta di “protezione” alle colonne di terreno sottostanti, riparandoli come se fossero ombrelli. Il risultato è quello che vediamo ancora adesso, con i massi erratici sorretti da colonne di terreno: dei camini delle fate.

L’azione erosiva non si ancora fermata ai nostri giorni: continua ad avvenire, per effetto delle piogge e di rigagnoli che si formano dopo di esse, ma in modo più lento. Tuttavia accade talvolta che la colonna di terreno che sorregge un masso, per effetto dell’erosione, diventi troppo sottile: in questo caso il “ciciu” si distrugge, e il masso rovina a terra, esponendo il gambo a un’erosione accelerata, e proteggendo dal dilavamento una nuova porzione di terreno (ponendo quindi una situazione favorevole alla creazione di un nuovo ciciu, anche se i tempi sono ovviamente molto lunghi).

Lo studio effettuato nel 2000 ha poi evidenziando la presenza di almeno due diverse generazioni di colonne di erosione: i “ciciu” si sarebbero quindi formati in almeno due fasi evolutive distinte.

I “ciciu” sono funghi rocciosi composti, come si è detto, da due parti: da un “cappello” di gneiss occhiadino, un tipo di roccia metamorfica di origine magmatica caratterizzata da bande grossolane di minerali alternativamente chiari e scuri, tipica del massiccio Dora-Maira (dominio geologico alpino che si estende dalla bassa Valle Maira alla media Valle Susa); e da un “gambo” di terra e pietrisco, costituito prevalentemente da una frazione fine (al 90% limo e sabbia, al 10% argilla), a cui si aggiungono frammenti di quarzo, gneiss e micascisti: una miscela molto friabile, cementata da una matrice silicea ricca di ossidi di ferro, che le conferisce il tipico colore rossastro. (fonte Wikipedia)

Andonno, giro della palestra di arrampicata

Il giro della palestra di arrampicata di Andonno è un breve ma spettacolare anello che si snoda sui pendii assolati delle rocce del Cros.
Si presta a varie combinazioni che ne fanno variare la lunghezza ed il panorama, meritevole la visita delle pareti della palestra percorsa da splendidi itinerari di alta ed altissima difficoltà (fino al 9b), famosi internazionalmente.
La partenza è il parcheggio della palestra di roccia (grotta con Presepe) a quota 754 m, il dislivello dell’anello più ampio è di 383 m per una percorrenza di 2,77 km, prevedere circa 1,30 h.

 

Coppelle di Roccerè a Roccabruna

L’Area Archeologica di RocceRé è uno tra i più importanti siti di arte rupestre dell’età del bronzo a livello europeo e si trova ai piedi della Valle Maira, a Roccabruna, in provincia di Cuneo.

Per il gran numero di incisioni in un’area molto ridotta (oltre 20.000 coppelle su circa 20.000 mq) e per il tipo di figure presenti è quindi una zona altamente intreressante.

Un luogo spirituale e misterioso che affascina per la morfologia e i panorami. Camminando tra le sue rocce incise e gli affioramenti di quarzo bianco si torna indietro a più di 4000 anni fa. In un’area abbracciata da una ricca vegetazione è possibile ammirare Il Masso Altare sul quale capeggia l’incisione più importante del sito, le Roccias Fenestre, il Trono del Re e la Grotta di Balmascura.

 

coppelle

Sentiero degli Acciugai valle di Celle Macra

Splendido anello della durata di 2-3 ore (le cose da vedere sono molte) attraveso il bel paesaggio della valle di Celle Macra.

Lungo l’itinerario vengono rievocati gli acciugai, antico mestiere sapientemente interpretato dagli abitanti di queste borgate.

La partenza è dalla borgata Chiesa,1270 m, qui nella chesa parrocchiale si possono ammirare degli affreschi di Hans Clemer di fine 1400, si toccano poi le borgate di Castellaro 1451 m,, salendo verso il Piano della Colla si arriva a Grangie 1387 m., e a Trucco 1334 m. , da qui una piccola deviazione porta alla bella chiesa di S. Sebastiano con affreschi del 1400.

acciugai

ESTEREL: UN ELDORADO!

Magnifico e selvaggio angolo della costa Azzurra in grado di regalare delle magiche scalate sulla rossa rioliote della corniche d’or a 50 minuti da Menton.

Il Rocher St Barthelemy col suo classico spigolo ESE se concatenato a Pilier du Feu Sacrè diventa una salita di stile alpinistico da una dozzina di tiri su una roccia fantastica ed un panorama grandioso, non indugiate, autunno inverno e primavera sono le stagioni più adatte!! Contattatemi al n° telefonico 3485525514.

 

Protezioni fisse in falesia, facciamoci caso….

Le protezioni fisse in falesia siamo abituati a ritenerle supersicure ma se ci fermiamo un po’ ad analizzarle possono sorprenderci!

Spesso la criticità è nel materiale usato, nel campo della chiodatura è ancora molto diffuso il “fai da te”, risultando inadeguato poco duraturo.

Altra criticità può essere il posizionamento sia per quel che riguarda la sicurezza in caso di caduta che la tenuta della protezione stessa.

Le tipologie di ancoraggi sono sostanziamente due: quelli ad espansione meccanica a secco e quelli formati da fittoni con ancorante chimico (resine epossidiche ad alto carico).

Entrambe i materiali presentano dei vantaggi e delle criticità, i primi sono particolarmente adatti nel csaso di richiodature.

Anche gli ancoraggi di sosta devono essere ben analizzati prima di essere utilizzati, specie se il punto di calata  composto da materiale non specifico (moschettoni in lega, maillon rapide o peggio moschettoni in ferro). Da notare che anche l’acciaio inox si usura rendendo l’ancoraggio no più sicuro.

Tra i gruppi sosta inox sono senz’altro da preferire quelli con anello chiuso piuttosto che con moschettone.

Qui di seguito alcuni esempi trovati nelle falesie più conosciute della nostra zona:

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moschettone su via da

Arrampicata in valle Gesso, placche dei Camosci via consigliate dalla Guida Alpina

Poco prima delle Terme di Valdieri una larga placconata offre un ventaglio di itinerari vari e adatti alle stagioni intermedie, ecco una selezioni di vie consigliate:

Riso Amaro 200m TD- 6a+ max 5c obbl,

Il Pensionato 205m TD 6b 6a obbl,

Mani Pulite 210m TD+ 6b+ 6a obbl,

Giardini Prensili 115m TD- 6a+ 6a obbl

Il Pensionato

Mani pulite

Riso Amaro

Giro di tetto Stramondin Entracque valle Gesso

Bel giro solare di circa 4,7 km per 430 m di dislivello, con partenza da tetti Violin.

Si raggiunge tetti Stramondin e successivamente il colle della Lausa, ritornando brevemente sui propri passi si scende poi diretamente verso Entracque per deviare a sinistra vero tetti Violin per chiudere l’anello.

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