Le protezioni fisse in falesia siamo abituati a ritenerle supersicure ma se ci fermiamo un po’ ad analizzarle possono sorprenderci!
Spesso la criticità è nel materiale usato, nel campo della chiodatura è ancora molto diffuso il “fai da te”, risultando inadeguato poco duraturo.
Altra criticità può essere il posizionamento sia per quel che riguarda la sicurezza in caso di caduta che la tenuta della protezione stessa.
Le tipologie di ancoraggi sono sostanziamente due: quelli ad espansione meccanica a secco e quelli formati da fittoni con ancorante chimico (resine epossidiche ad alto carico).
Entrambe i materiali presentano dei vantaggi e delle criticità, i primi sono particolarmente adatti nel csaso di richiodature.
Anche gli ancoraggi di sosta devono essere ben analizzati prima di essere utilizzati, specie se il punto di calata composto da materiale non specifico (moschettoni in lega, maillon rapide o peggio moschettoni in ferro). Da notare che anche l’acciaio inox si usura rendendo l’ancoraggio no più sicuro.
Tra i gruppi sosta inox sono senz’altro da preferire quelli con anello chiuso piuttosto che con moschettone.
Qui di seguito alcuni esempi trovati nelle falesie più conosciute della nostra zona:
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