Spettacolare e varia salita di questa bella cima di oltre 4000 metri, fattibile in traversata dai rifugi Chabod e Vittorio Emanuele
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La magia dei 4000 delle Alpi
I 4000 delle Alpi, un ambiente grandioso, austero, a volte estremo ma che sa dimostrarsi paradisiaco, alcuni di loro sono alla portata di molti appassionati. Lasciati tentare e scegli tra:
- Breithorn
- Monch
- Barre des Ecrins
- Dome de Neige
- Gran Paradiso
- Mont Blanc de Tacul
- Mont Maudit
- Monte Bianco
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Rocca la Paur 2972
Per pochi metri non un tremila ma di sicuro ne ha tutto il carattere.
Gode di un panorama fantastico, raggiungibile da almeno 4 versanti è una meta di gran classe!
il Bastione o cima Lauses 3047 valle Gesso un elegante e selvaggio 3000 PD
Il Bastione è uno dei 3000 della dorsale dei giganti Argentera-Brocan, fatto dal rifugio Genova offre un versante selvaggio ed affascinate. Offre dei bei passaggi di arrampicata fino al III benché radi, ed una lunga cresta facile su roccia buona.
Raggiungibile più facilmente dal versante ovest facendo tappa al rifugio Remondino, necessita di un approccio alpinistico per godere in sicurezza la sua salita.
La prima salita fu di Maubert nel 1897, ma la prima invernale non sfuggi al conte De Cessole nel 1902.
Rocca Bianca 3069 m valle Varaita via One Again e falesia du Cornivier o de Nourotchou
La rocca Bianca presenta una parete ovest che si affaccia su Saint Veran con belle placche percorse dalla via One Again 5c max, 5a obbl, 250 m, 5 tiri, discesa dalla normale.
La via è ben attrezzata e percorre una zona di roccia molto bella, utili due corde da 50 metri e qualche cordino per unire le soste
La via attacca nella parte più bassa della parete e si raggiunge facilmente dal colle dell’agnello passando per il colle di Saint Veran.
Ben visibile verso ovest la falesia du Cornivier su una roccia bellissima composta da gabbro molto solido.
La falesia si raggiunge da Saint Veran in 1 ora di cammino la parking di arrivo della navetta estiva obbligatoria.
Traversata del nodo di Pagarì di Salese
Si tratta della traversata di cresta dal colle di Ciriegia al colle di Fremamorta, una galoppata che permette di toccare la CIMA DI LECCIA 2673m, la CIMA DI NAUCETAS 2706m, la CIMA EST DI PAGARI’ 2686m, la CIMA OVEST DI PAGARI’ O CIMA DI PAGARI’ DI SALESE 2675m, e la quota 2626.
Si può dividere in due tappe con bivacco al colle di Ciriegia 2551m con 800m di dislivello dal Pian della Casa e 4,5km di sviluppo.
Il secondo giorno la cresta ha uno sviluppo di circa 5km ed in totale circa 640 m di dislivello tra vari saliscendi, poco meno di 10 km lo sviluppo fino al Pian della Casa.
Le difficoltà sono perlopiù concentrate in discesa al colle di Naucetas II+ e in salita alla cima di Naucetas, II o III in base al percorso scelto, se non si evita la cresta per i pendii erbosi a destra.
Forcella Est tra punta Remondino e Laurenti – Catena del CAI – Valle Gesso
Interessante canale rettilineo, caratterizzato da un blocco di roccia incastrato poco prima dell’uscita che in caso di buon innevamento provoca un’interessante impennata all’andamento regolare della linea, in caso di mancanza di neve il passaggio esterno su roccia può essere delicato ma è possibile superarlo dall’interno attraverso una provvidenziale galleria (attenzione ai blocchi in bilico).
Rapidamente accessibile dal rifugio Remondino, ottima base di partenza, può essere una valida alternativa al percorso normale per il lago di Nasta e per gli itinerari che partono nei pressi di esso.
Interessante concatenarlo con il canale del Bastione o altri rocciosi della Nasta.
Discesa facile dal sentiero che scende dal lago.
MONTE DELL’AVER m. 2745 Canale NO – Valle Stura
Il monte dell’Aver presenta a NO una parete piuttosto articolata ampia, alta circa 300 metri, cha nasce da una bella conca sospesa, proprio dietro la struttura di arrampicata di Comba Riva Blanca.
L’attacco si raggiunge facilmente imboccando il sentiero per il colle Aver, per lasciarlo a circa 2250 metri in vista della parete, ben visibile in direzione NO.
Si possono percorrere varie linee in base alle condizioni del pendio, un buon innevamento e rigelo giova anche per l’ancoraggio delle numerose pietre non proprio ben ancorate verso la parte alta degli itinerari.
CANALI DI NEVE!! E’ IL MOMENTO DI PENSARCI….
I canali di neve, spesso linee estetiche perfette, a volte nascoste ad occhi non esperti, sono quasi sempre linee ideali di salita verso una cima.
Occorre però valutarne le condizioni ed il momento propizio, presupposti importanti, oltre alla padronanza della progressione su pendii ripidi con i ramponi e la piccozza, per affrontarli in sicurezza.
Alcune proposte:
- Marguareis, Canale dei Genovesi PD 550 m
- Gruppo dell’Asta, canale della forcella dell’Asta AD- 600 m
- Gruppo dell’Argentera, canale Lourousa AD 900 m
- Gruppo dell’Argentera, canale della Forcella D 800 m
- Gruppo dell’Argentera, canale Freshfield AD- 300 m
- Gruppo del Tenibres, canale N di Rocca Rossa PD+ 300 m
- Gruppo del Monviso, parete N canale Coolidge D 1160 m
- Delfinato Col du Casset couloir Davin AD 500 m
Tete de la Frema 3142 m valle Maira
La Tête de la Frema (3142 m) è una montagna delle Alpi Cozie, situata sullo spartiacque alpino principale tra la valle Maira e la valle dell’Ubaye.
Si trova sul confine tra Italia e Francia. Dal versante italiano, è in comune di Acceglio (CN), in valle Maira.
La cresta principale scende in direzione circa nord dalla vicina Tête de l’Homme, raggiunge il passo di Terre Nere (3035 m), risale alla cima del Point Fond de Chambeyron, riscende ad un colletto e sale alla vetta; in corrispondenza della vetta, piega ad ovest-sud-ovest, scendendo al colle Gippiera (2948 m), da dove poi risale, con ampio arco diretto prima ad ovest-sud-ovest poi a sud-sud-ovest, al Brec de Chambeyron. Dalla vetta dirama inoltre una dorsale secondaria, che scende verso sud-est, separando il vallone di Stroppia a sud-ovest dal Vallone dell’Infernetto a nord-est. Dal versante francese, la montagna scende verso il pianoro che ospita il lago dei 9 colori. I tre versanti principali della montagna sono tutti piuttosto dirupati e rotti.
Il nome deriva dall’occitano, e significa testa della donna.
Dal punto di vista geologico, è composta da una formazione abbastanza uniforme di scisti calcarei ed ardesiaci, e calcari marmorei, di età compresa tra l’Eocene inferiore ed il Cretaceo superiore, ed appartenenti al cosiddetto complesso brianzonese
La via normale si sviluppa dal colle Gippiera; una traccia di sentiero su sfasciumi risale verso la vetta, tenendosi sotto cresta dal versante francese, ed evitando alcuni spuntoni rocciosi nel percorso.
L’avvicinamento dal versante italiano che abbiamo seguito è quello del passo dell’infernetto seguendo il sentiero Dino Icardi fino al bivacco Barenghi. Da qui, per traccia di sentiero, si raggiunge il colle Gippiera, dove ci si aggancia alla via normale. Questo itinerario, di tipo escursionistico, è indicato con una difficoltà di E.