Rocca la Meja (2831 m) è una bellissima cima rocciosa che sorge sullo spartiacque Stura – Màira, dominando i vastissimi pascoli della Bandìa e della Margherìna. Nel settore è la cima più elevata, oltre che più rappresentativa, e questo, unito alla relativa facilità e comodità di accesso, fa si che sia molto frequentata. Tradizionalmente la roccia della Meja è sempre stata considerata mediocre, fatto questo facilmente riscontrabile nelle immense colate di sfasciumi che la fasciano alla base: questo ha fatto si che l’alpinismo classico ha sempre evitato le repulsive e verticali pareti calcaree, preferendo pochi itinerari lungo creste, cenge e canali evidenti. Negli ultimi anni, però, è in atto una massiccia “riscoperta” di questo settore roccioso, specie delle vaste placconate meridionali, quelle che sorreggono la cengia della via normale: su questa lavagna rocciosa sono nate numerose vie sportive attrezzate a spit, di difficoltà non certo banali (poco o niente sotto il 6a) ma che, a detta degli ormai numerosi ripetitori, si svolgono su bellissima roccia lavorata e piuttosto solida. Sfatata quindi l’aura di diffusa friabilità di cui era ammantata la rocca, la salita per la via normale resta un itinerario breve e tutto sommato poco impegnativo, ma di soddisfazione per l’ambiente severo ma al contempo aperto e solare. La prima ascensione della rocca, per la più impegnativa cresta sud-est, risale al 17/09/1895 ad opera di Giovanni Bobba con due ufficiali degli Alpini. La stessa cordata, in discesa, scoprì la cengia obliqua dell’attuale via normale.
La cresta sud est è un percorso vario che si può interpretare in vari modi con la possibilità di personalizzare a piacere la salita, la roccia richiede attenzione ma a tratti è piuttosto bella. Una classica da non mancare veramente dovertente e didattica e mai troppo banale!